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venerdì 30 settembre 2016



POTESTAS TENEBRARUM

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Lo scorso 16 settembre p. Gabriele Amorth chiudeva la sua lunga e laboriosa esistenza spesa per la salvezza eterna delle anime nella lotta contro il nemico dell'umana salute.

La Pulzella vuole ricordare con un modesto contributo la grandiosa esperienza umana e sacerdotale di questo illustre membro della famiglia paolina, modenese di nascita e romano di adozione. Fu decorato dopo la guerra per aver difeso la Patria come comandante del III battaglione della II brigata italia; per questo ricevette la Croce di guerra al valor militare. Laureato in giurisprudenza, entrò a far parte della famiglia paolina, divenendone sacerdote nel '54. Allievo del servo di Dio p. Candido Amantini, ne divenne il successore come primo esorcista della diocesi di Roma ed in seguito decano degli esorcisti europei.

Riflessione
P. Amorth ha ricordato più volte che lungo i quattro Vangeli, il Signore parla del diavolo e dell'inferno per ben 85 volte. Senza peli sulla lingua e con la franchezza del "vero apostolo" non aveva timore nel rimproverare quei vescovi e quei preti che non credevano all'esistenza di satana e dell'inferno, la cui esistenza è materia di fede. La sua lotta fu tenace e costante.

Una cosa mi ha incuriosito studiando il suo ministero, tra le tante:
al principio del 2000 su sua istanza moltissimi esorcisti hanno chiesto alla Santa Sede di poter tornare ad esorcizzare utilizzando la vecchia formula contenuta nel Rituale Romanum (preconciliare) perché a loro dire, la nuova formula assai diluita nelle traduzione e nelle sue espressioni iussive e deprecatorie contro il nemico, risultava ormai irrimediabilmente adulterata e inefficace.

Questo è un dato assai curioso: in molti esorcismi il demonio parla della liturgia antica, delle riforme postconciliari, degli altari girati... e di tutto ciò ne rivendica con rabbioso orgoglio la paternità e la provenienza.
Risultati immagini per benedetto xvi liturgiaDurante uno dei molteplici esorcismi che il Padre ha praticato, ha posto la domanda allo spirito infernale che parlava per mezzo di un ossesso, se fosse più intimorito da Giovanni Paqolo II o da Benedetto XVI: la risposta fu sorprendente. Benedetto XVI intimoriva più il maligno per il tipo di liturgia che celebrava, perché, comunicando maggiormente la trascendenza degli atti sacramentali, gli strappava un maggior numero di anime.

Risultati immagini per messaIn questa povera e misera epoca che viviamo -lo constatiamo chiaramente- la maggior parte degli uomini e delle donne ha perso la visione trascendente della vita e della storia; desidera e pratica una religione naturale che mette al centro di tutto l'uomo nei suoi bisogni, infischiandosene largamente del diritti sovrani di Dio. In qualche modo è venuta quasi completamente a mancare la virtù teologale della Fede, per cui le persone vivono poco sopra la soglia delle fiere, senza occuparsi della vita dell'anima, della salvezza eterna; senza preoccuparsi più di tanto se Dio esista o meno o se abbia qualche incidenza nella vita quotidiana. Questo è lo gnosticismo allo stato puro.
La scuola del demonio, seppure allo specchio, è molto chiarificatrice su questi punti.

Le logge massoniche, di stampo SEMPRE satanico, penetrate perfino nel più recondito spazio del recinto di Pietro, obbedienti al loro capo, hanno brigato per anni per creare, nell'ombra, questo stato di cose.

Come fare ad indebolire la Fede (lex credendi)?
Indebolendo la liturgia (lex orandi) che è la pratica quotidiana e spicciola della Fede stessa.
Ecco il perché della riforma liturgica, dei preti (cito il demonio stesso durante un esorcismo) "vestiti da netturbini" che si confondono con i secolari e che hanno vergogna di essere "araldi del gran Re" (cit. S. Francesco Ass.) in mezzo al suo popolo.

Chi scrive ha studiato in una facoltà teologica pontificia, e sa - si è accorto - quanto i testi liturgici riformati risentano della presenza delle logge e dei satanisti dentro la Chiesa. 
Nessuno ve lo dirà mai, cari lettori.

 Nella liturgia delle ore riformata sono stati espunti i tre salmi deprecatori contro satana, illudendo gli ignari preti di celebrare in un mese il salterio intero, senza accorgersi che incìvece ne celebrano uno mutilo, mancante di tanti pezzi, in cui ciò che profeticamente è riferito a Nostro Signore Gesù Cristo è scritto con la minuscola, adulterandone il senso cristologico, mentre il nome dell'avversario è scritto con la maiuscola.
Nell'intero anno liturgico, nel Messale Romano riformato, non compare mai la parola "anima", tolta di sana pianta per abituare i fedeli a non pensare al loro destino eterno...
Potrei continuare per ore a fare esempi di questo tipo.
L'esperienza di p. Amorth ha gettato nuova luce su questi ambiti dei quali TUTTI i seminaristi e i giovani preti SONO TENUTI ALL'OSCURO negli anni della loro formazione.

La grande figura di p. Gabriele Amorth deve richiamarci a questo: a ricordare che i nemici contro cui combattiamo in forza del nostro battesimo, sono nemici invisibili che, dopo avere il potere di uccidere il corpo, hanno pure quello di far perire l'anima!




3 commenti:

  1. Grandi anime, abbiamo bisogno di questi giganti dello spirito sopratutto per il coraggio che oggi e' latente. Preghiamo il Signore che non ce ne faccia mancare, ne abbiamo bisogno, oggi piu' che mai! P.S. Dove reperire elementi piu' dettagliati sui cambiamenti della liturgia?

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  2. Carissimo Antonio!
    Per rispondere alla sua domanda devo innanzi tutto dirle che molte delle competenze di cui mi avvalgo sono frutto di tanti anni di studio e di ricerca, sia in una facoltà teologica, sia della personale esperienza. Un ottimo testo di riferimento lo può trovare nell'opera "Lo hanno detronizzato" (ils L'ont décuoronné) di mons. M. Lefebvre o testi affini del medesimo autore.
    In modo ancora più evidente può avere una buona sintesi del mio pensiero sia dalle opere di p. Amorth stesso come -e soprattutto- dal confronto diretto con le rubriche del Messale e del breviario di sempre con i "praenotanda" degli attuali libri liturgici.
    Non è affatto mistero che l'autore della "riforma liturgica", mons. Annibale Bugnini fosse un fra massone.
    Cercherò di risponderle più concretamente con un prossimo articolo.
    Cordialmente!

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  3. Grazie e che Dio la benedica! Sia lodato Gesu' Cristo!

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